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I stazione
Gesù è condannato a morte
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 23, 22-25)
Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.
Come la folla urlante sotto lo sguardo dubbioso di Pilato, ci troviamo spesso trascinati dalla massa e dalla paura di avere opinioni diverse da quelle degli altri, spesso senza neanche comprendere ciò che stiamo vedendo e dicendo; come Pilato si interroga e instilla il dubbio sull’accusa a Gesù, allo stesso modo noi, quando ci troviamo a giudicare e a valutare erroneamente il prossimo, dovremmo fermarci a pensare, riflettere e capire che davanti a noi troviamo delle persone, ognuna con la sua storia e il suo vissuto di sofferenza, scegliendo sempre la via della comprensione.
PREGHIAMO INSIEME: Aiutaci ad accogliere, Signore!
- Troppo spesso giudichiamo chi abbiamo davanti senza neanche conoscerlo, solo perché siamo influenzati dall’opinione di chi ci circonda. Ti preghiamo Signore per avere la forza di distinguerci dal pensiero comune e seguirne uno nostro, che ci porti a scoprire la bellezza che si cela dietro ogni persona. Per questo ti preghiamo.
- Pilato ha condannato un innocente pur di non inimicarsi il popolo. Spesso anche noi agiamo per convenienza, senza badare a ciò che è più giusto: aiutaci Signore a riflettere prima di agire e a fare ciò che è più corretto per noi e per chi ci sta intorno. Per questo ti preghiamo.
- Spesso dimentichiamo che chi ci troviamo davanti è come noi, ha difficoltà, pensieri e dubbi. Impariamo a non giudicare seguendo la massa, ma riflettendo e seguendo gli insegnamenti di Gesù, che ci insegna ad essere compassionevoli, pazienti e caritatevoli. Aiutaci Signore a comprendere la sofferenza altrui prima di giudicarla e attaccarla, dacci la forza di capire il prossimo. Per questo ti preghiamo.
II stazione
Gesù è caricato della croce
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 8, 34-35)
Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, [Gesù] disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».
Gesù pone davanti ai suoi discepoli una grande scelta quella di prendere la propria croce e seguirlo. Spesso anche noi giovani ci ritroviamo davanti a un bivio e siamo costretti a scegliere la nostra strada, con l’insicurezza e la paura che possa essere quella sbagliata, consapevoli che anche non prendendo alcuna strada stiamo compiendo una scelta. La scelta comporta sempre una rinuncia, che può essere un bene materiale, una persona a cui teniamo, il tempo che dedichiamo alle cose che ci piacciono, ma rinunciamo anche a chi potremmo essere scegliendo l’altra strada. In ogni caso qualsiasi scelta facciamo ci porterà a diventare qualcuno e a costruire il nostro futuro. Spesso la cosa peggiore è sentirci soli e impotenti, percependo il bisogno del sostegno di qualcun altro, proprio in quei momenti ricordiamoci che abbiamo sempre accanto Gesù che ci ama a prescindere dalle strade che prendiamo.
PREGHIAMO INSIEME: Signore aiutaci a fidarci di te!
- Quando compiamo le scelte per il nostro futuro;
- Quando le scelte sembrano difficili.
- Quando nessuno crede in noi;
III stazione
Gesù cade per la prima volta
Dal libro del profeta Isaia (Is 53, 4)
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.
Lungo il cammino verso il Calvario, Gesù cade portando la sua Croce: la sua caduta non è data da una sua debolezza, ma dall’ingiustizia di coloro che non l’hanno voluto comprendere. Il nostro cammino quotidiano è pieno di fragilità e cadute, di occasioni di inciampo: Gesù ci insegna a superarle mentre porta su di sé il peso delle nostre colpe, portando sulla sua schiena i nostri peccati e le nostre debolezze. Facendlosi carico delle nostre imperfezioni, ci sostiene lungo il nostro percorso: la sua Croce sono le nostre Croci, che riesce a sostenere con la forza del suo amore incondizionato.
PREGHIAMO INSIEME:Donaci la libertà del cuore, Signore!
- Ti preghiamo Signore di essere capaci di saper portare oltre alla nostra croce anche le croci di chi ci sta intorno come hai saputo fare tu, rialzandosi da ogni caduta forti della certezza che ti avremo sempre al nostro fianco. Per questo ti preghiamo.
- Siamo sempre più abituati a condurre una vita in cui le difficoltà e i problemi vengono affrontate unicamente da soli, perché ci sentiamo soli, crediamo di essere soli. Ti preghiamo Signore, affinché attraverso i tuoi insegnamenti possiamo imparare ad aiutare il prossimo, a non giudicarlo, ma a farci carico delle sue sofferenze e dei suoi dolori così come tu hai fatto con i nostri. Per questo ti preghiamo.
- Molto spesso davanti alle cadute ci sentiamo soli e abbandonati da tutti, perché al nostro fianco non vediamo nessuno. Ti preghiamo Signore di aiutarci a rivolgere lo sguardo non intorno a noi, ma nel nostro cuore, perché solo così riusciremo a trovare Te, che sei amore, aiuto e sostegno costante. Per questo ti preghiamo.
IV stazione
Gesù incontra sua madre
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 2, 34-35)
Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
Maria incontra Gesù sofferente sula via che lo porta alla croce. Nel suo sguardo c’è tutto il dolore di una madre che segue suo figlio mentre sta andando in contro alla morte. Il nostro pensiero vola ai tanti genitori che in questo tempo di sofferenza hanno visto i propri figli stare male e lottare contro la morte. Che la Tua resurrezione possa essere una luce che guida le tante famiglie verso un futuro di sofferenza e di ricostruzione.
PREGHIAMO INSIEME: Ascoltaci Signore!
- Signore volgi il tuo sguardo verso i medici che in questo periodo stanno cercando di salvare molte vite, affinchè il dolore che vivono ogni giorno vicino ai tanti malati, possa non piegarli mai;
- Signore volgi il tuo sguardo verso tutte le famiglie. Aiutale a superare i momenti di sconforto con la consapevolezza della tua presenza;
- Signore volgi il tuo sguardo verso tutte le persone che hanno perso il lavoro. Sostienile ed infondi loro il coraggio perché possano ritrovare la forza per rimettersi in cammino.
V stazione
Simone di Cirene aiuta Gesù a portare la croce
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 23, 26)
Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù.
“Mentre tornava dai campi…” durante il giorno, tutti noi siamo occupati da doveri, impegni, o semplicemente pensieri, in cui troviamo molto spesso difficile conciliare il nostro rapporto con Dio. Semplicemente crediamo di “non avere tempo”. In questo troviamo un paragone con Simone, il quale stanco dal lavoro quotidiano nei campi, si ritrova a dover portare un peso che probabilmente pensa non appartenergli. Ma mettersi al servizio di Dio, mettersi al servizio della comunità, non ha limiti temporali, non può essere ricondotto ad un lavoro “part time”. Amare l’altro vuol dire essere disposto al sacrificio di sé per lui, uscire dall’io per andare incontro al “noi”. Sempre, e senza vincoli.
PREGHIAMO INSIEME: Aumenta la nostra fede, Signore!
- Aiutaci Signore ad assistere colui che soffre, con gratuità e liberi da ogni pregiudizio.
- Donaci la capacità di riconoscere che mettersi a servizio degli altri è motivo di gioia e di comunione fraterna.
- Insegnaci a cercare il meglio in ogni persona e ad essere aperti ad ogni incontro, anche quando questo ci coglie di sorpresa o in un momento già complicato della nostra vita.
VI stazione
Veronica asciuga il volto di Gesù
Dal libro del profeta Isaia (Is 53, 2-3)
Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
Gesù soffre ma nonostante ciò, in mezzo alla folla c’è una donna, Veronica, che all’inizio riconosce solamente un volto sofferente e segnato dal dolore; ma l’atto d’amore compiuto dalla donna fa si che ella veda nel volto umano, il volto di Dio e della sua bontà.
PREGHIAMO INSIEME:Mostraci il tuo volto, Signore!
- Così come oggi stiamo vivendo un momento di sofferenza e di oscurità, che ogni atto buono e gesto di vero amore verso il prossimo, possa dare speranza a chi lo riceve per superare questo periodo storico.
- Basterebbe un passo e in famiglia e ritornerebbe la pace, basterebbe un passo e l’ammalato sentirebbe una mano che gli stringe una mano. Signore, quando non siamo in grado di compiere grandi cose, donaci il coraggio di un’umile bontà. Apri il nostro cuore, spesso indifferente, e guidaci alla riconciliazione con coloro che il nostro egoismo o la nostra indifferenza ha fatto soffrire.
- Signore, quando tutto cospira contro di te, aiutaci a non bruciare le occasioni di testimoniarti anche con chi è lontano da te, aiutaci a farci testimoni della tua pietà, della tua misericordia, del tuo essere salvatore del mondo. Dacci il coraggio e la forza di riconoscere chi è in difficoltà e attraverso il loro volto riconoscere te.
VII stazione
Gesù cade per la seconda volta
Dal libro del profeta Isaia (Is 53, 8. 10)
Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua posterità? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per la colpa del mio popolo fu percosso a morte. […] Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.
Gesù cade per la seconda volta sotto il peso della croce, le forze lo abbandonano sempre più. Ma pur a fatica si rialza per continuare il percorso. Cadere infatti, non significa la fine del cammino ma rappresenta solo la nostra umana fragilità. Con il suo esempio, Gesù ci insegna la perseveranza e il valore di portare avanti i propri obiettivi e le proprie convinzioni, anche se la strada si rivela tortuosa. Ci sprona a rialzarci, ancora e ancora. Lo fa tenendoci la mano, infondendo conforto e speranza tramite la sua parola soprattutto quando sbagliamo e pensiamo di essere in un vicolo cieco, è quello il momento in cui ci è più vicino, per guidarci ancora una volta sulla via del suo infinito amore.
PREGHIAMO INSIEME: Signore, donaci la tua misericordia!
- Signore, donaci la speranza in mezzo a tutta questa oscurità, perché rialzandoci possiamo rialzare gli altri ed essere portatori di speranza per il mondo.
- Signore, insegnaci a non avere paura delle difficoltà che incontriamo sul nostro cammino e ad imparare a trarre il meglio anche dai nostri fallimenti.
- Signore con il tuo amore aiutaci a tendere la mano al prossimo, anche nei momenti più cupi, così da poter perdonarlo e comprenderlo appieno.
VIII stazione
Gesù incontra le donne di Gerusalemme
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 23, 27-31)
Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?».
Gesù ci hai invitato a non piangere per Te ma per noi stessi e per i nostri figli, in questo modo ci ricordi di essere peccatori bisognosi del Tuo amore. Quando ci allontaniamo da te infatti e non viviamo più il tuo Amore, siamo in pericolo per la nostra vita, prede del peccato e con la morte nel cuore. Solo la speranza e la gioia del Cristo risorto può salvarci da una vita lontano da Te
PREGHIAMO INSIEME:Converti il nostro cuore, Signore!
- Ti preghiamo, Signore, fa’ che noi, insieme alle donne e agli uomini di questo mondo, possiamo diventare sempre più caritatevoli nei confronti dei bisognosi, proprio come facevi tu. Dacci la forza di non chiuderci nell’egoismo che ci conduce alla solitudine del peccato, che in questo momento ci sembra il sentiero più facile da percorrere.
- Ti preghiamo, Signore, fa’ che non ci limitiamo a camminare accanto a te, offrendo soltanto parole di compassione. Convertici e donaci una nuova vita e coraggio per affrontare la realtà che ci circonda.
- Ti preghiamo, Signore, affinché in questo periodo di sofferenza e di difficoltà, tutte i cristiani attraverso il tuo sostegno riescano a guardare al domani con speranza ed entusiasmo.
IX stazione
Gesù cade per la terza volta
Dal libro del profeta Isaia (Is 53, 5-6)
Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.
Anche Gesù cade, non una, non due, ma tre volte, sotto il peso della sua croce. Perché allora io non posso accettare la mia debolezza? Il mio peccato? La mia mancanza di forza per sopportare il peso della mia croce? Quello di Gesù, non è un segno di debolezza, ma un grande gesto di amore, del Suo amore infinito per noi. Cadendo vuole ricordarci che anche se il peccato pesa, abbassa, punisce e fa male, noi possiamo uscire dal peccato, quello che ci toglie la pace e la gioia, con il Suo aiuto. Possiamo anche noi cadere più volte, ma non dobbiamo mai perdere la consapevolezza che per salvarci non dobbiamo farcela da soli, perchè c’è Lui che ci ama sopra ogni cosa, con tutte le nostre debolezze. Affidandoci al Suo abbraccio paterno perché con Lui, dopo ogni caduta, potremo sempre rialzarci e ripartire.
PREGHIAMO INSIEME: Dona la tua pace, Signore!
- Donaci Signore, tu che non ti stanchi mai di perdonare, la volontà di rialzarci sempre dal nostro peccato, dalle nostre cadute, certi della tua infinità bontà. Per questo ti preghiamo.
- Signore Gesu’ che sei caduto tre volte davanti a tutti, concedi a noi la forza di non perdere la speranza per poter ricominciare nella nostra vita, nonostante tutto. Per questo ti preghiamo.
- Ti preghiamo Signore per poter avere ogni giorno il coraggio di andare avanti seguendoti nel cammino, affrontando le sfide che la vita ci propone, con forza e fede, come hai fatto tu. Per questo di preghiamo.
X stazione
Gesù è spogliato delle vesti
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 19, 23)
I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato – e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo.
Signore, ti hanno spogliato delle tue vesti pensando di recarti vergogna e invece ti sei mostrato misericordioso verso tutti noi. Tu nudo, indifeso, umiliato ed esposto a qualsiasi violenza ci hai mostrato il tuo amore e tutta la tua compassione vincendo e liberandoci dalla morte. Fa’ che anche noi, in questo periodo di crisi e di difficoltà, riusciamo sempre a fare la cosa giusta amandoci gli uni gli altri nella speranza di un domani ricco di gioie e di normalità.
PREGHIAMO INSIEME: Signore, rivestici del tuo amore!
- Aiutaci Signore a non essere persone che dividono o escludono gli altri, ma aiutaci a diffondere il tuo amore per tutti. Fa che possiamo andare oltre la divisione ed accogliere gli altri allo stesso modo, pregando per l’unità di tutti coloro che credono in te.
- Signore, quante persone nella vita vengono spogliate della loro dignità, dei loro diritti, del loro pane, della loro terra restando soltanto con la loro umanità dolorante. Fa in modo che tutti capiamo che dobbiamo lasciare gli attaccamenti alle cose di questo mondo per riporre in te tutto il nostro amore.
- Signore, mentre le tenebre avvolgevano il mondo, sei stato inchiodato alla croce, vittima innocente per la nostra salvezza. Donaci la tua luce per guidarci sulla via della vita eterna.
XI stazione
Gesù è inchiodato alla croce
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 23, 33-34)
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno».
Gesù viene crocifisso, il suo popolo lo ha condannato. Lo condanna perché aveva un pregiudizio, il Messia avrebbe dovuto condurre Israele contro l’invasore Romano, invece Gesù annuncia un Dio di perdono e di amore.
Il pregiudizio nasce dalla paura, paura di un messaggio nuovo, paura di cambiare il proprio credo. Avevano dei piani e sono stati cambiati.
Noi oggi siamo stati costretti a cambiare i nostri piani e progetti, siamo inchiodati nelle nostre case. Inchiodati in una realtà che non avremmo voluto. Abbiamo paura. Ci chiudiamo in noi stessi, dubitando sulla vita che ci era stata promessa. Tutto ciò ci limita e ci fa dimenticare di aver fede in quello che Dio realmente sta costruendo per noi.
Il signore però ci ha già perdonati, nonostante la paura. E ci attende, fino a che non avremmo accolto questo perdono, finché non saremo in grado di riaffidarci a Lui e a vivere nella sua speranza.
PREGHIAMO INSIEME: Ascolta, Signore, la nostra preghiera!
- Signore, noi siamo il popolo che Ti ha condannato. Aiutaci a cogliere la grandezza del Tuo perdono.
- Signore ti chiediamo perdono per le cose che non facciamo per gli altri, soprattutto in questo periodo difficile in cui la solitudine per molte persone è all’ordine del giorno.
- Signore, la novità ci impaurisce, ci fa alzare dei muri e creare dei pregiudizi. Aiutaci ad avere fiducia ed a vedere il Tuo volto nel prossimo.
XII stazione
Gesù muore in croce
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 23, 44-47)
Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò. Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto».
Signore, morendo in croce, hai dato la tua vita trasformando il nostro peccato in perdono, la nostra morte in resurrezione, la nostra paura in fiducia. In questo periodo di incertezze e sfiducia, affidiamoci alla speranza della croce perché ogni nostra oscurità possa essere trasformata in luce e ogni sconfitta in vittoria.
PREGHIAMO INSIEME: Donaci la vita, Signore!
- Signore ti preghiamo affinché ognuno di noi possa, con il tuo aiuto, riuscire ad accettare le difficoltà della vita, ricordando sempre che tu ti sei sacrificato per noi.
- Signore, dacci la capacità di imparare dai tuoi gesti così che, come tu hai portato la tua croce, noi possiamo con forza e convinzione, sorreggere la nostra.
- Signore, sostienici in questo periodo di grande difficoltà, alimenta sempre in noi la speranza della fede, così da poter camminare insieme e non sentirci mai soli.
XIII stazione
Gesù è deposto dalla croce
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 19, 38-40)
Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodemo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di aloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura.
Gesù viene deposto dalla croce e adagiato nelle braccia di Maria. Sono poi Giuseppe e Nicodemo ad accogliere il corpo di Gesù, straziato dalla sofferenza, avvolgendolo in un lenzuolo e ungendolo con oli profumati, come a voler risanare piaghe e ferite e lenire anche dopo la sua morte il dolore vissuto. Come l’annunciazione ci ha mostrato la maternità, la deposizione ci mostra la Pietà. Per avere pietà bisogna prendere sulle proprie braccia il dolore degli altri, bisogna toccare la sofferenza altrui per non stancarsi di avere pietà.
PREGHIAMO INSIEME: Donaci il coraggio, Signore!
- Signore, donaci il coraggio di chiedere aiuto nei momenti di sofferenza, aprendo il nostro cuore all’altro senza aver paura di mostrare le nostre debolezze, che spesso tendiamo a nascondere.
- Signore, donaci il Tuo sguardo di Speranza e insegnaci a portarlo lì dove vi è sofferenza seguendo l’esempio di Pietà di Giuseppe e Nicodemo che si sono presi cura del corpo di Gesù anche dopo la sua morte.
- Signore, aiutaci ad accorgerci delle persone che si trovano nella sofferenza rendendoci capaci di farci carico del loro dolore attraverso il dono della Pietà.
XIV stazione
Gesù è collocato nel sepolcro
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 19, 41-42)
Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.
Gesù è morto, è morto per noi e viene sepolto in un nuovo sepolcro. Tutti i peccati del mondo saranno perdonati grazie a lui e il suo gesto di infinito amore verso l’uomo. Il sepolcro, quel sepolcro nuovo dove portano il Suo corpo è il luogo dove “il seme che muore, porterà il suo frutto”. Quel letto di morte è un letto di vita ed è la scenografia di quella salvezza dove carne ed ossa non moriranno più, ma saranno chiamate alla vita eterna. Il sepolcro è morte ma al tempo stesso promessa di vita. Il sepolcro è silenzio e lacrime, ma anche il luogo dove la fede della Chiesa troverà la sorpresa della resurrezione di Gesù. Una gioia che si aspettava da secoli, un luogo dove non era stato ancora sepolto nessuno, il luogo della vita eterna.
PREGHIAMO INSIEME:Facci rivivere, Signore!
- Signore, nel periodo della prova, del dolore, dell’addio ai nostri cari, aiutaci a trovarti nel nostro cuore. Negli ultimi anni del nostro vivere soprattutto in questa pandemia, siamo stati messi alla prova: abbiamo salutato tanti amici, i nostri parenti, coloro che ci hanno accompagnato nella vita terrena. Aiutaci a dare un senso a tutto questo dolore, che non rimanga un sepolcro chiuso, ma che sia aperto e che diventi seme e promessa di te.
- Aiutaci ad accompagnare la nostra sofferenza e la sofferenza dei nostri fratelli nei momenti più bui. Aiuta i giovani che sono stati i più colpiti da questa pandemia, senza la possibilità di stare tra pari, senza la scuola, senza lo sport; Aiuta le famiglie: le madri e i padri che hanno perso il lavoro e che oggi non hanno di che mangiare o non hanno come pagare affitti o bollette; aiuta gli anziani che sono stati isolati in casa, senza l’affetto dei propri cari, senza poter contare su figli e parenti; Fa signore che da questi sepolcri nasca una nuova vita, fatta dell’amore che tu hai per noi, usa gli uomini per raccontare l’amore del Padre per i tuoi figli, facci strumento di nuova vita per gli altri che ci possa aiutare a risorgere insieme nel Tuo nome.
- Signore, illumina i governanti. Tu che sei testimonianza di vita per l’uomo fa che la terra non sia luogo di morte ma di vita. Dove nelle misure di chi ci governa, non si escluda l’ultimo e il più debole e non si facciano disuguaglianze tra i vari paesi. Dona una luce nuova che possa, dopo questo periodo di crisi mondiale, illuminare le soluzioni più giuste ai grandi problemi del mondo: la povertà di tanti in molte parti del mondo a causa delle ingiustizie sociali; la brama di profitto da parte dei più ricchi e della corruzione; il degrado sociale e morale; la discriminazione razziale e l’estremismo sia politico che religioso, il consumo e l’inquinamento dell’ambiente che ci circonda e che ci è stato donato;