La Caritas Parrocchiale (a cura di Grazia Cignitti)
Nel 1978, due anni dopo la fondazione della Parrocchia, nell'ambito della collaborazione con la vicina Parrocchia di S. Gelasio ( Rebibbia) e su suggerimento di Don Franco, Parroco di entrambe le Parrocchie, nascono le prime iniziative di solidarietà cristiana e di volontariato.
Nasce una catena interparrocchiale di "Centri Ascolto" che comprende sia le nostre due Parrocchie che il Sacro Cuore (Ponte Mammolo).
I tanti problemi del nostro nascente quartiere risultano fortemente ridimensionati dal confronto con molte realtà degli altri quartieri: baraccati, tossicodipendenti, povertà, famiglie, comunque, "di borgata", con tenore di vita spesso più modesto eppure animate da tanta vitalità: la visuale si allarga.
I nostri ragazzi, soprattutto, spesso provenienti da quartieri un po' più borghesi, cominciano a percepire l'esistenza di situazioni diverse.
Un'iniziatica potenzialmente importante è "La Casa di Anna".
Anna è un'handicappata, si muove su una sedia a motore; è usufruttuaria di una casa con giardino (a fianco della Chiesa del S. Cuore a Ponte Mammolo, appartenete alla madre che ne lascia, con testamento olografo, la proprietà alla Comunità di Capodarco perché ne faccia una casa di accoglienza per portatori di handicap, in cambio dell'assistenza ad Anna vita natural durante.
La casa viene accettata da Capodarco ma non di buon grado perché è in pessime condizioni. Si dà allora il via ad un volontariato allargato a tutto il Settore Nord per la ristrutturazione, l'accoglienza, l'organizzazione, animato da Gianni Pesarini che vi lavora per anni mentre vengono accolte famiglie in difficoltà con bambini (spesso di detenuti) e portatori di handicap.
La "Casa di Anna" diventa un punto di riferimento per una effettiva azione di solidarietà del territorio, fino al giorno in cui Anna decide di interrompere l'accoglienza e restare con una famiglia di argentini (ex detenuti accolti precedentemente).
Anna muore nel 2015 e Capodarco, come per legge, ne riprende il possesso.
Intanto i Centri di ascolto funzionano ed altre Parrocchie si uniscono alla catena interparrocchiale che, nelle intenzioni del Vescovo di Zona di allora, Monsignor Boccaccio, avrebbe dovuto comprendere tutte le Parrocchie del Settore diocesano di Roma Nord.
La Caritas è riuscita anche, per un certo periodo, a dare vita ad un'azione di supporto sociale ai detenuti di Rebibbia
Negli anni recenti si è dato e si continua a dare aiuto a Parrocchie oltremare, rette da sacerdoti che hanno trascorso qualche anno da noi durante la frequenza di corsi di Teologia (talvolta col il nostro aiuto): Don Manuel e don Silvano.
Oggi il Centro Ascolto dà assistenza ai senza fissa dimora che vivono in ripari precari nei parchi vicini, ma anche alle famiglie in difficoltà della nostra stessa zona (i tempi sono cambiati); nella nostra Chiesa, ogni prima Domenica del mese si fa una raccolta specifica di fondi per la Caritas Parrocchiale; altre iniziative (vendita natalizia di oggetti, ad esempio) aiutano a raggiungere un bilancio di oltre 10.000€ l'anno.
La responsabile attuale è Stefania Pesarini.